Siamo abituati a considerare malattia qualunque alterazione che genera sofferenza, disagio o limitazione. In realtà sarebbe più corretto distinguere gli “accidenti” dalle malattie vere e proprie. Nel primo caso (traumi, infezioni acute, intossicazioni, ecc.) l’organismo sano mette in atto una serie di processi di guarigione che fanno superare la condizione patologica, ripristinando la salute. Ovviamente a condizione che l’accidente acuto non sia di tale violenza da essere incompatibile con la vita. Nel secondo caso, invece, si ha una tendenza alla cronicizzazione ed alla persistenza del disturbo, tanto che si parla di malattie croniche. Il tutto deve essere considerato nell’ambito di una valutazione costituzionale del paziente, allo scopo di aiutare l’energia vitale insufficiente con opportune terapie.