Nausea

La nausea è una sensazione di malessere e fastidio che può precedere il vomito. Non si tratta di una malattia bensì di un sintomo relativo a disturbi che possono dipendere da numerose patologie gastro-intestinali e non. Prima di qualsiasi consiglio nutrizionale sarà, pertanto, indispensabile ottenere una diagnosi da specialisti competenti e tener conto delle eventuali terapie prescritte. Le linee guida illustrate in questo paragrafo riguarderanno solamente: a) la nausea gravidica, che può insorgere nei primi mesi di gestazione, a volte di lieve entità e di breve durata, altre volte molto intensa, tanto da rendere problematica la nutrizione della gestante; b) la nausea successiva a trattamenti chemioterapici, che può manifestarsi e persistere per vari giorni, nonostante i farmaci appositamente prescritti; c) le chinetosi, come il mal di mare o il mal d’auto, vale a dire un malessere con nausea generato da una discrepanza fra le sensazioni dell’apparato vestibolare, responsabile del senso dell’equilibrio, e quelle visive.
La riduzione dell’appetito, o un’inappetenza più o meno marcata, caratterizzano la maggior parte delle nausee. Quando però si associano diversi episodi di vomito, con conseguente perdita di liquidi, aumenta il senso della sete, ma l’assunzione di acqua non fa che peggiorare la sintomatologia gastrica. Nei casi più gravi, il paziente potrà essere reidratato solo per via endovenosa, in caso di insuccesso dei seguenti accorgimenti bionutrizionali di pronto impiego: a) preparata una soluzione di circa 100 ml di acqua con il succo di mezzo limone, la si farà assumere in sorsetti piccoli e frequenti, raccomandando di tenere il liquido quanto più possibile nella cavità orale, prima di deglutirlo in minima quantità. La moderata percentuale di acido attenuerà la sensazione di nausea e l’acqua sarà in parte assorbita dalla mucosa orale prima di arrivare nella cavità gastrica; b) con la stessa acqua e limone si faranno dei cubetti di ghiaccio da far sciogliere in bocca, in modo da avere un graduale assorbimento del liquido; c) si faranno masticare pezzetti di finocchio, che forniranno una certa quota di acqua di vegetazione e attenueranno la nausea, in virtù dei componenti aromatici di questo vegetale; d) si faranno assumere pezzetti di zenzero fresco o candito, la cui efficacia è documentata da un impiego millenario nei Paesi dell’Estremo Oriente.
Se l’inappetenza è totale, si potrà solamente attendere il tempo necessario per una minima ripresa dei processi digestivi, espressa dal desiderio del paziente di provare qualche alimento, tenendo presente la notevole variabilità individuale. Infatti, non si potrà fare altro che provare in base alla seguente lista di possibili soluzioni sperimentate in Bioterapia Nutrizionale, a partire da quelle più adatte in fase acuta, per passare gradualmente a tutte le altre:
1 – Fettina di pane, tostato per abbattere la eventuale quota residua di lievito ancora biologicamente attivo nella mollica, e per aumentare la capacità di assorbimento dei succhi gastrici; sul pane si aggiungeranno un pizzico di sale marino fino e poche gocce di aceto di vino che, fin dalla cavità orale, invieranno al Sistema Nervoso un input inibitorio della produzione acida da parte della mucosa dello stomaco.
2 – Se la prima soluzione verrà tollerata, oltre alle gocce di aceto, si aggiungerà sul pane un filo di olio extravergine d’oliva. La quota lipidica dell’olio richiederà un impegno epato-pancreatico che, se tollerata, fornirà una prima informazione circa le reali capacità di ripresa funzionale del sistema digerente.
3 – La stessa attivazione potrà essere fatta sostituendo o alternando la fetta di pane tostato con una fetta di pomodoro maturo o di patata lessa raffreddata. Sarà anche possibile tentare con sott’aceti o con pochi pezzetti di finocchio, carota, sedano, ravanelli, cetriolo o carciofo crudo in pinzimonio citronette o vinaigrette.
4 – In una fase meno acuta potrà essere tollerato il pane tostato con prosciutto crudo, bresaola, speck o lonza, o con crostini di pane e uovo al piatto, alla coque o affogato, oppure con olive, o con pomodoro, olio e sale. Queste soluzioni potranno essere intervallate da sorsi di acqua e limone, o da spicchietto di limone o da sorsi di tisana di buccia di limone, il cui contenuto in limonene faciliterà i processi digestivi. A questo punto si potrà iniziare a nutrire il paziente con del gelato artigianale al limone di buona qualità o dello yogurt intero con aggiunta di un trito di frutta secca.
5 – In alcuni casi, come le chinetosi, sarà efficace un crostino di pane con burro e acciuga sott’olio. I sali dell’acciuga, veicolati dai fosfolipidi del burro, ripristineranno l’equilibrio elettrolitico alterato e contrasteranno la sensazione di nausea.
6 – Esclusi inizialmente tutti gli alimenti dolci, compresa la frutta, s’inizieranno a proporre dei pasti con una quota di carboidrati e proteine a elevata digeribilità, limitando l’impiego di lipidi complessi, che rallenterebbero i processi digestivi.

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