Deficit della libido maschile, infertilità e oligoastenospermia

Con preoccupante incremento, negli ultimi decenni si stanno registrando disturbi della sessualità sia maschile che femminile, più o meno associati a quelli della fertilità, e purtroppo in fasce di età sempre più giovanili. Si potrebbe pensare che la causa possa dipendere dal decadimento dei principi morali e dalle modificazioni comportamentali rispetto alla sessualità, con precoci esperienze sessuali e successivo esaurimento dell’erotismo sia fisico che psichico. Bisogna, però, riconoscere che la problematica è molto più complessa e, se si analizza meglio l’insorgenza di questo malessere epocale, ci si potrà rendere conto del fatto che negli anni passati esso era abbastanza raro nel sesso maschile, interessando soprattutto individui culturalmente più evoluti e dediti ad attività intellettuali. Questa prima osservazione fa riflettere su quanto la stanchezza mentale, più che quella fisica, possa influire su questa delicata problematica. Ai nostri giorni, tuttavia, le cause vanno ricercate in ambiti più comuni, come uso e abuso di farmaci, disturbi del sistema nervoso, inquinamento ambientale o disordini alimentari, quando si possano escludere motivi contingenti come l’uso di abbigliamento molto costrittivo (slip troppo serrati o jeans troppo aderenti) responsabili spesso di affezioni infiammatorie genito-urinarie.
Nel sesso maschile, il notevole incremento dei casi d’infertilità assoluta o relativa potrà essere associato o meno ad alterazioni della funzione sessuale, con difficoltà o impossibilità ad intraprendere e condurre a termine un rapporto sessuale, a volte per mancanza di desiderio, altre volte per deficienza o assenza dell’erezione o per eiaculazione precoce.
Il desiderio sessuale o libido, infatti, è un processo psico-fisico condizionato, oltre che da input ambientali, da numerosi fattori di origine endogena (testosterone) e di tipo neuroendocrino. Imperativa quindi la somministrazione di alimenti ricchi in testosterone, per esempio la carne di agnello, o che ne stimolino la sintesi, come l’uovo, la bottarga e le uova di pesce. I prodotti ittici ricchi di zinco, come il pesce azzurro, contribuiranno alla maturazione degli spermatozoi, mentre quelli con acidi grassi e colesterolo come salmone, tonno, pesce spada, crostacei e mitili saranno di sostegno per il sistema nervoso e forniranno un substrato biochimico per la sintesi del testosterone e degli altri ormoni steroidei. Lo iodio e il fosforo del pesce, insieme ad altri alimenti capaci di sostenere l’attività tiroidea e neurologica, aumenteranno il grado di eccitazione. Quest’ultima, e la conseguente erezione, comporteranno un aumento di volume e di consistenza del pene, per incremento del contenuto di sangue arterioso nei corpi cavernosi e diminuzione del deflusso venoso. Da qui l’importanza dell’irrorazione dell’organo mantenendo il tessuto ematico nella migliore condizione di fluidità attraverso alimenti come fragole, ananas, melone, prezzemolo, aglio, etc.
L’orgasmo, seguito dall’eiaculazione, richiederà in un primo tempo il versamento del liquido seminale dagli organi che lo producono (testicoli, vescicole seminali, dotti deferenti, prostata), nell’uretra, da cui verrà espulso ritmicamente per un complesso sincronismo di contratture muscolari che richiederanno una efficiente tonicità e un perfetto equilibrio ormonale. Nell’analizzare le cause della caduta della libido sarà di capitale importanza indagare anche sulle cause psichiche e sulle condizioni organiche del sistema nervoso. Il supporto psicologico andrà affidato a professionisti di provata capacità, mentre il sostegno del sistema nervoso potrà essere realizzato con ragionevole successo attraverso una corretta impostazione nutrizionale, scegliendo e associando gli alimenti in modo da ottenere una sinergia terapeutica, a volte con risultati sorprendenti, senza tossicità indesiderate e controindicazioni.
Oltre ad uno stimolo fisiologico e costante dell’attività epatica, necessaria per la gestione metabolica degli equilibri ormonali, per la catabolizzazione delle scorie e per la gestione dell’energia organica, sarà determinante tener conto del carico glicemico di tutti i pasti, in quanto le condizioni di iper o ipo-glicemia, influiranno direttamente anche a livello dell’apparato genitale e del sistema nervoso. Se, per esempio, il paziente presenta un tasso glicemico ai limiti massimi della norma, o ha delle crisi ipoglicemiche con iperinsulinismo, sarebbe inutile escludere totalmente gli zuccheri a rapido rilascio, ma converrà regolare la sua alimentazione come se si trattasse di un soggetto diabetico, riducendo o escludendo la frutta e sostituendola con verdure crude associate a verdure cotte, oltre ad una quantità controllata di proteine utili per lo stimolo ormonale.
Tenendo conto del fatto che l’acido citrico è un componente fondamentale del liquido seminale, nei casi di oligoaspenospermia, insieme alla programmazione nutrizionale complessiva, si consiglieranno spremuta di limone o di pompelmo anche più volte al giorno.

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